Se hai deciso di cominciare a fare trading nel Forex o nelle Opzioni Binarie sai sicuramente che una delle cose di cui devi assolutamente tenere sempre ben presente e stampato a caratteri cubitali nella tua mente è:
“devo conoscere in tempo reale le notizie macroeconomiche”
Questo significa che devi diventare un esperto di economia globale?
Assolutamente NO!
Però è fondamentale che tu sappia alcune cose a riguardo che potrebbero stravolgere i tuoi risultati nel trading.
Oggi non solo ti parlerò di quanto in oggetto ma ti rivelerò una cosa per la quale mi ringrazierai a lungo
Livello Base – il trader di Opzioni Binarie
Quando investi nelle opzioni binarie ti interessa unicamente una cosa: devi sapere quando ci sono le principali notizie (quelle a due e tre tori per intenderci – se non sai cosa intendo per “tori” dai un’occhiata al calendario economico e capirai subito a cosa mi riferisco) ed evitare di operare mezz’ora prima e mezz’ora dopo queste notizie.
[Certo ci sono i folli che decidono di operare durante le notizie…ma in questo caso ti serve ancora di più sapere quando ci sono queste notizie!]
Punto. Non ti serve altro.
Investendo nelle opzioni binarie puoi stare abbastanza tranquillo: non ti deve interessare il tipo di notizie che usciranno…ti interessa solo ed esclusivamente sapere se potranno o meno muovere il mercato in modo significativo nell’immediato (per questo mezz’ora prima e dopo) e quindi il numero di tori è tutto ciò che vorrai conoscere.
[Lo so, ci sono dei casi in cui anche operando nelle opzioni binarie forse potrebbe interessarti la qualità della notizia…ma ti assicuro che all’inizio (e questo vale anche per molti trader professionisti) di questa cosa non potrebbe fregartene di meno]
Livello Avanzato – il trader Forex
Stai operando nel forex? Per te la situazione è decisamente più complicata! A te sì che interessa la qualità delle notizie!
No, no, non preoccuparti…non ti interessa sapere di ogni singola notizia macroeconomca che uscirà quale influenza potrà avere sul mercato.
Anche per te il numero dei tori nella maggior parte dei casi è tutto quanto ti servirà.
Anzi, a dirtela tutta se sei un trader che opera in modo furbo non dovresti porre molta attenzione neanche al numero di tori.
Però (perché c’è sempre un però) ci sono alcuni tipi di notizie che storicamente fanno fare dei veri e propri balzi al prezzo (non usi gli stop loss? Ahi! Ahi! Ahi!) e ce ne sono altre che gli fanno addirittura cambiare direzione (o rafforzare una direzione già presa).
Insomma, nonostante molti trader non siano d’accordo, un minimo di preparazione su termini e conseguenze legate alla macroeconomia devi avercela. Altrimenti rischi di fare delle brutte cadute di culo.
Te lo ribadisco:
non ti sto dicendo che devi diventare un grande esperto di economia mondiale (anche se dopo qualche anno di esperienza potresti ritrovartici senza essertene accorto…), ma essere in grado di drizzare le antenne quando cominci a sentir parlare di qualcosa in particolare questo sì, devi assolutamente imparare a farlo!
Dopo il Tasso di Interesse aggiungiamo il secondo tassello
Ti ricordi che nell’ultimo articolo ti ho parlato del tasso di interesse? Se non lo hai ancora fatto puoi leggerlo subito seguendo questo link [e magari nel frattempo darmi un like/+/tweet per farmi capire che un po’quello che scrivo ti serve]
Quello è stato il primo di tre tasselli che ti serviranno per valutare se le notizie macroeconomiche porteranno stravolgimenti nei mercati valutari.
Il secondo sono i discorsi dei presidenti delle banche centrali.
Ne abbiamo avuto un discreto esempio con l’annuncio dell’ SNB di cui abbiamo già parlato (sì lo so…è sempre il solito articolo. Ma che colpa ne ho se la Svizzera ha deciso di sganciare la sua prima bomba in una centenaria storia di non violenza?).
In questo periodo evidentemente i capi delle banche centrali stanno facendo a gara per chi ce l’ha più duro. Dopo Jordan (SNB) anche Draghi (BCE) ha voluto dare il suo contributo ai mercati.
In realtà era una notizia che circolava da tempo ed è stata solo una conferma (infatti i mercati valutari hanno già reagito da tempo in attesa di questo annuncio). La settimana scorsa Draghi ha ufficialmente annunciato una manovra per il rilancio dell’economia del nostro continente e la cui comprensione ti sarà utile per capire i movimenti (passati, presenti e futuri) della valuta con cui quotidianamente fai la spesa.
Parliamo del Quantitative Easing.
Ricordati sempre che io sono il trader salumiere, quello che studia, si informa e ragiona…ma in fondo faccio sempre il salumiere. Per questo in tutti i miei articoli di finanza troverai sempre molti link alle fonti che utilizzo per informarmi. Qui troverai sempre degli articoli tradotti dall’economiticese all’italiano comunemente usato da tutti. Tu (e io) dobbiamo capire ed agire, non capire e sproloquiare con paroloni per sembrare più fighi. Ci siamo capiti no?
Il QE (o Allegerimento Quantitativo): c’è chi ha la stampante per il denaro
Perché parliamo di Quantitative Easing?
Perché probabilmente è la singola mossa più potente che una Banca Centrale può adottare per far muovere nel medio/lungo periodo una valuta (che poi a dirla tutta...questo spesso è solo un effetto collaterale). Vedrai nello specifico come questa manovra sposta il valore di una moneta in un paragrafo (importantissimo) di questo articolo. Prima però cerchiamo di capirne di più.
Mario Draghi ha definito la decisione di cominciare questo Quantitative Easing una “vera manovra di politica monetaria” (o qualcosa del genere).
Questo provvedimento durerà almeno fino a settembre del 2016 (19 mesi…mica poco!). Quindi di conseguenza gli effetti sull’Euro dureranno per molto tempo.
Ma tu sai cos’è il Quantitative Easing?
Per QE si intende semplicemente la stampa di nuovo denaro.
Le uniche istituzioni che possono decidere e fare questa operazione sono le banche centrali (attenzione: nel caso europeo non può farlo la banca centrale di ogni singolo stato ma esclusivamente la banca centrale europea – BCE).
Questo nuovo denaro non viene per forza fisicamente stampato, può anche essere semplicemente creato in modo elettronico e immesso in circolo.
Però creare nuovo denaro non viene fatto come azione a sé stante ma con lo scopo di avere delle ricadute nell’economia reale per farla riprendere da un periodo particolarmente negativo.
Infatti non avrebbe senso per la BCE (o qualsiasi banca centrale) tenere nei propri caveau tutti questi camion di soldi che hanno fatto comparire dal nulla.
Tu terresti mai tutti i tuoi soldi sotto al cuscino e vivresti nella miseria? I soldi li usi per risolvere delle necessità. Così fanno le banche centrali.
Quindi legati al Quantitative Easing (immissione di denaro nel mercato) sono associate altre azioni da parte della banca centrale che ha creato questo denaro.
Naturalmente l’unica cosa che una banca centrale può fare con il denaro è acquistare.
Non stiamo chiaramente parlando di acquisto di oggetti o beni materiali, non è questo il fine di una banca centrale. Insomma con questi soldi la BCE non può venire nel tuo negozio e comprare due etti di salame.
Il denaro prodotto viene solitamente utilizzato per acquistare obbligazioni private e/o Titoli di Stato (soprattutto questi ultimi…).
Grazie a questi acquisti massicci e prolungati si ritiene di dare nuovo denaro all’economia e quindi stimolare la ripresa.
Per avere qualche informazione più approfondita (sempre che tu la voglia) puoi andare a questo link:
Perché acquistare titoli di stato dovrebbe aiutare l’economia reale: il Bazooka di Draghi
Il QE è considerato lo strumento più potente in mano ad una Banca Centrale per intervenire nell’economia reale e dare una spinta alla ripresa economica, per questo motivo è stato definito “Bazooka”.
Infatti grazie al QE dovrebbero (condizionale d’obbligo…) diminuire i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti, ed aumentare l’inflazione (so che probabilmente pensi che sia una cosa negativa…ma per l’economia non lo è affatto! L’importante è tenere sotto controllo i valori di inflazione).
In questo paragrafo ti spiegherò in modo molto semplificato il meccanismo che con il QE Draghi vorrebbe mettere in moto.
Ricordati sempre che a noi interessa capire gli effetti che dobbiamo aspettarci sulle valute. Tutto il resto è il contorno che è giusto intuire per non limitarci ad agire meccanicamente nel forex.
Se vuoi approfondire ti lascerò alla fine dell'articolo alcuni link (che portano a risorse che tra l’altro saresti riuscito a trovare facilmente anche tu).
Quindi vediamo come ci si aspetta che l’acquisto di titoli di stato aiuti l’economia reale a ripartire.
Partiamo da un presupposto: i titoli di stato che verranno comprati dalla banca centrale europea da questo momento in poi saranno acquisiti attingendo a quelli che possiedono le banche commerciali (quella dove tu hai il tuo conto corrente per intenderci) e non direttamente a quelli emessi dagli stati stessi.
Cos’è un titolo di stato?
Detto in soldoni un titolo di stato è un finanziamento che lo stato contrae con una controparte per coprire un proprio debito.
Ogni volta che tu acquisti un titolo di stato si diche che stai acquistando del debito. Con i tuoi soldi stai facendo un prestito allo Stato (il finanziamento).
I titoli di stato oltre ad avere un valore hanno una scadenza prestabilita. La convenienza per chi acquista è che alla scadenza il creditore (tu) riceve indietro una somma maggiore rispetto a quella prestata.
Questo maggior introito è dovuto al tasso di interesse che però nella maggior parte dei casi è variabile.
I titoli di Stato sono considerati buoni investimenti proprio perché sono garantiti dagli Stati e quindi si ha (quasi sempre) la certezza di non perdere il capitale investito.
D’altro canto gli interessi variabili hanno portato negli ultimi anni a diminuire notevolmente la redditività dei titoli di stato, andando in alcuni casi in territorio negativo.
Il motivo per cui la BCE non può acquistare titoli di stato (quindi debito) di singoli stati è che i trattati di Maastricht non consentono alla BCE di fare interventi a sostegno dei singoli stati (cosa che farebbe appunto acquistandone il debito).
C’è da tenere in considerazione che banche e piccoli investitori si sono riempiti la pancia negli ultimi anni con Titoli di Stato perché garantivano storicamente un alto rendimento, ma come abbiamo appena avuto modo di dire il rendimento sta diminuendo a vista d’occhio.
Tutto ciò significa per loro occupare risorse che potrebbero essere indirizzate verso altri investimenti più profittevoli (p.e. acquisto di immobili…).
Quindi la BCE con tutti i miliardi di euro che metterà in circolo da qui a settembre 2016 comprerà Titoli di Stato dalle banche liberandole dal loro peso e soprattutto liberando enormi quantità di denaro che nelle idee della BCE dovrebbe essere utilizzato per fare credito alle imprese e ai privati e quindi far ripartire l’economia.
[N.B. – molti economisti ritengono che in realtà le banche non faranno altro che reinvestire i propri soldi in altri strumenti finanziari senza invece girarli alla cosiddetta “economia reale”.
Si ritiene infatti che il QE che ha fatto tanto bene all’economia Americana non sortirà gli stessi effetti su quella europea perché il nostro tessuto economico è estremamente differente.
Negli Stati Uniti ci sono molte grandi industrie che utilizzano direttamente strumenti finanziari come supporto e quindi reagiscono direttamente a operazioni del genere, l’Europa invece è composta per lo più da piccole e medie imprese che si finanziano tramite il circuito delle banche e quindi dipendono direttamente dalle scelte che queste fanno per poter ottenere credito.]
I numeri del Quantitative Easing della BCE
Giusto per farti capire di cosa stiamo parlando ecco a cosa ammonta la manovra che Draghi ha varato pochi giorni fa:
Euro totali immessi nel mercato durante tutta la durata del QE: 1.140 miliardi
Euro totali immessi ogni singolo mese: 60 miliardi
Durata del QE: 19 mesi
E l’Italia (o meglio le banche italiane) quanti soldi avranno?
Il conto è presto fatto: Bankitalia detiene il 12,3% della BCE, quindi le banche nostrane vedranno alleggerirsi i propri conti di circa 125 Miliardi di € di Titoli di Stato (ne hanno accumulati circa 400 Miliardi).
Cosa dovresti aspettarti dal mercato valutario quando viene attuato il Quantitative Easing?
Ti sembrerà strano ma gli Stati fanno a guerra per svalutare la propria moneta.
In realtà questa è una visione un po’ semplicistica ma il concetto di fondo è questo.
Il motivo per cui ad uno Stato conviene avere una moneta debole è semplicemente perché in questo modo per gli stati esteri risulta più conveniente comprare beni e servizi (ti ricordi che te ne ho parlato nell’articolo sulla caduta di Eur/Chf?)
Questa legge non vale sempre e comunque.
Infatti se uno stato non dispone di molte risorse primarie e quindi è obbligato a importarle per poter funzionare, la svalutazione della sua valuta non è per niente conveniente (un esempio facile facile? L’Italia…).
Sai qual è il primo effetto del Quantitative Easing?
Hai capito perfettamente: la svalutazione monetaria.
Il motivo per cui la valuta dovrebbe perdere valore è semplice ed è una legge di mercato che dovresti aver imparato da bambino: a parità di richiesta più quantità c’è di un determinato bene più scende il valore del bene.
Lo stesso identico principio vale anche per le valute: più ce n’è in circolo meno valgono.
Stavo per scriverti un esempio ma sono sicuro che non ne hai bisogno!
Torniamo quindi all’Euro e al Quantitative Easing a cui Draghi ha dato il via la settimana scorsa.
Nei prossimi mesi a causa dell’immissione mensile di miliardi di Euro ci dovremo aspettare un’ulteriore ribasso della nostra valuta.
Ulteriore perché è già dal alcuni mesi che questo trend è in atto, siamo infatti già passati dall’ 1,40 di inizio maggio a circa 1,13 a cui è quotato nel momento in cui sto scrivendo (se hai dei dollari nascosti sotto il cuscino tra poco sarà il momento di andare a cambiarli!).
Alcuni analisti prevedono che andrà addirittura sotto il cambio 1 a 1 per poi attestarsi in un’oscillazione che andrà tra 0,9 e 1,1 (ma non dire in giro che ti ho passato queste notizie).
Fiumi di inchiostro (si fa per dire) sul QE
Come ti ho promesso ecco alcuni articoli scritti da persone molto più preparate di me che ti spiegano il Quantitative Easing.
Fonti ufficiali e molto note e alcune fonti più sconosciute e con punti di vista interessanti.
Questo è un articolo molto completo e soprattutto semplice che ti spiega bene il Quantitative Easing…dice tutto quello che ti ho scritto io ma lo fa meglio!
http://www.ilpost.it/2015/01/19/quantitative-easing/
Ti evito le interpretazioni di altri giornali o famosi blog online (ok…lo ammetto, ho consultato anche il sito di beppe grillo…ma non ce l’ho fatta a postarti il “suo” articolo…)
Invece ti saluto con due blog di nicchia con punti di vista diametralmente opposti (il secondo articolo è proprio una risposta al primo…)
cari sovranisti avete vinto il quantitative easing europeo e la premessa del divorzio con l'euro
alfieri goffi re buffi flagellanti
Adesso ti è più chiaro cosa sia il Quantitative Easing e come si comporterà l’Euro nei prossimi mesi?
[…] (Se non sai cosa sia il Quantitative Easing puoi leggerlo in questo articolo che ho pubblicato quasi un anno fa: Il Quantitative Easing tu hai capito cos’è?) […]